Sai, c’è un pellicano che è diventato un po’ l’attrazione diurna del ristorante: tutti i giorni, tra le quattro e le cinque di pomeriggio, questo pellicano arriva dal lato est del fiume, resta lì per un’oretta, e poi riparte e vola via verso ovest.
Tutti i giorni arriva alla stessa ora e ci delizia con il suo spettacolo abituale: si piazza su uno di quei pali di legno piantati vicino alla sponda, che una volta servivano come attracco delle barche (forse…non ne sono sicura); si pulisce un po’ le ali, ci guarda, starnazza, fa un po’ di girotondo sul palo e poi, quando vede che ha attirato l’attenzione di passanti e clienti del bar, ecco che scatta e si tuffa per prendere un pesce.
Poi torna a galla, risale sul palo e ci guarda come fosse un cabarettista che dopo la battuta aspetta l’applauso del pubblico (stai fresco ad aspettare che ti applaudisca io: hai solo preso un pesce, il che è nella tua natura, visto che sei un pellicano. Inizia a ballare la samba con un tacco 12, poi ne riparliamo!). Continua a leggere “Il pellicano e lo scrittore”